Sono arrivato ad Ortisei perché volevo incontrare i suoi scultori, famosi in tutto il mondo. Artisti che sanno ricavare dal legno (dai diversi legni dei diversi alberi) opere d'arte che attraversano tutti gli stili, da quello primitivo all'iperrealismo. Ho scelto un punto - lo sgabello di un' osteria - e ho seguito quell'esercizio antropologico che fa si che dalle parole si ricavi la mappa e lo spirito di un luogo, prima ancora di visitarlo. Ho capito che la ricchezza di quella valle non stava solo nella tecnica: gli altri avventori, giorno dopo giorno, sembravano coinvolti in un mai concluso simposio sull'arte, iniziato probabilmente secoli prima e in continuo divenire.